Un auspicio che la imminente campagna elettorale sia caratterizzata dal confronto sulle cose da fare, sui progetti e non sugli insulti ed un invito a tutti coloro che si riconoscono in una filosofia progressista, a portare il loro contributo. Il Partito dei Socialisti e Democratici illustra il 'Progetto per San Marino', approvato dall’Assemblea programmatica del 29 marzo scorso. 'Una pietra miliare è stata definita, che dovrà segnare l’impegno politico degli anni a venire. Non un semplice programma elettorale, legato alla consultazione o alla prossima legislatura, ma una vera e propria guida di riferimento che segni e programmi l’azione politica dei riformisti. E’ su questi temi - spiega il segretario, Mauro Chiaruzzi – che cercheremo le condivisioni, è su questi aspetti che ricercheremo le alleanze future, sui programmi, sulle cose da fare. In questi due anni – aggiunge – abbiamo dimostrato la nostra serietà e il nostro senso di responsabilità ed è su questa strada che proseguiremo”. Già fissati gli incontri con le forze politiche, le associazioni di categoria, le organizzazioni sociali, che si apriranno dalla prossima settimana per un confronto a tutto campo sugli obiettivi primari. 'Nella prossima consultazione elettorale – dichiara il Presidente Giuseppe Morganti – c’è il rischio di una proliferazione di liste e quindi – sottolinea – il rischio che il sistema finisca per non rappresentare più nessuno. Noi – afferma Morganti – lavoriamo nella direzione diametralmente opposta, per unire, per congiungere. Il nostro obiettivo politico è quello di combattere a frammentazione”. 'Una disgregazione – gli fa eco il capogruppo Fiorenzo Stolfi – che può tradursi in ingovernabilità e questo sarebbe assolutamente deleterio. Troppo spesso la mancanza di forze del sistema politico si è tradotta in una mancanza di decisioni: non scegliere – aggiunge Stolfi – è la peggiore soluzione”. E il PSD chiama a raccolta i riformisti, coloro che si riconoscono in questa concezione. “Sappiamo – dichiarano i vertici di quel partito – che i riformisti sono sparsi nelle varie forze politiche, nella società, è a loro che ci rivolgiamo per portare avanti insieme questo percorso. L’unificazione – evidenziano – ci ha provocato qualche ferita dolorosa, ma non è questo che ci fermerà sulla strada dell’aggregazione”.
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