Partecipazione delle grandi occasioni alla prima festa di adesione dei Socialisti e Democratici, il banco di prova popolare dopo i passaggi di unificazione. Un confronto con le basi nel quale il popolo della nuova forza di sinistra ha di fatto confermato il suo appoggio oramai incondizionato. Soddisfatti e ulteriormente motivati si dichiarano Presidente e Segretario politico che nei loro discorsi dal podio confermano l’impegno del PSD per il raggiungimento degli obiettivi prefissati dal governo straordinario e, in particolare, sulla strada delle riforme. “Gli interventi di adeguamento del nostro sistema – dichiara Mauro Chiaruzzi – sono assolutamente importanti ed entro la fine del mese contiamo di portare al vaglio del Consiglio Grande e Generale le leggi in campo istituzionale, sul mercato del lavoro e in materia pensionistica”.
Scambio di opinioni e dialogo allargato sui temi di grande interesse nei colloqui fra i tavoli, ma soprattutto, commenti a quella che si annuncia una nuova fibrillazione della politica.
A tenere banco è la cosiddetta “cena dei miracoli” che ha visto coinvolti esponenti democristiani e socialisti insieme a rappresentanti di alcuni dei partiti minori. “Inquietante” per Giuseppe Morganti che parla di pericolosa rievocazione di fantasmi. “Ognuno – dichiara – è libero di andare a cena con chi vuole, ma il progetto politico va rispettati, se non lo si condivide si deve avere l’onestà di esprimere un dissenso”. Morganti non pensa a processi politici “ma una verifica – afferma – mi pare opportuna”.
Più critico Mauro Chiaruzzi che non nasconde il suo disappunto. “La linea politica del partito – sottolinea - è stata determinata solo tre mesi fa, noi la stiamo rispettando e a questa facciamo fede, le altre operazioni servono solo a confondere la gente. Chiaruzzi evidenzia la presenza a quell’incontro conviviale, dall’inequivocabile sapore politico, di esponenti con ruoli significativi in questa maggioranza. Qualcuno – dichiara – dovrà dare delle spiegazioni. Una questione della quale ne discuterà, questa sera, la Segreteria del PSD, in una riunione che si annuncia piuttosto calda.
Nessuna dichiarazione ufficiale dalla Segreteria Democristiana, nonostante la presenza, a quella cena, di dirigenti di spicco, come il vice segretario, il vice capogruppo e membri di direzione. Da via delle Scalette ci si limita a far notare che questa non è l’ora delle politiche sotto banco, ma dell’impegno per le riforme. In un momento dove la coesione è fondamentale per affrontare gli appuntamenti importanti, non servono incontri trasversali che fanno parte della vecchia politica. Anche in casa democristiana la questione sarà sicuramente affrontata, e anche qui, il clima sembra destinato a surriscaldarsi.
Scambio di opinioni e dialogo allargato sui temi di grande interesse nei colloqui fra i tavoli, ma soprattutto, commenti a quella che si annuncia una nuova fibrillazione della politica.
A tenere banco è la cosiddetta “cena dei miracoli” che ha visto coinvolti esponenti democristiani e socialisti insieme a rappresentanti di alcuni dei partiti minori. “Inquietante” per Giuseppe Morganti che parla di pericolosa rievocazione di fantasmi. “Ognuno – dichiara – è libero di andare a cena con chi vuole, ma il progetto politico va rispettati, se non lo si condivide si deve avere l’onestà di esprimere un dissenso”. Morganti non pensa a processi politici “ma una verifica – afferma – mi pare opportuna”.
Più critico Mauro Chiaruzzi che non nasconde il suo disappunto. “La linea politica del partito – sottolinea - è stata determinata solo tre mesi fa, noi la stiamo rispettando e a questa facciamo fede, le altre operazioni servono solo a confondere la gente. Chiaruzzi evidenzia la presenza a quell’incontro conviviale, dall’inequivocabile sapore politico, di esponenti con ruoli significativi in questa maggioranza. Qualcuno – dichiara – dovrà dare delle spiegazioni. Una questione della quale ne discuterà, questa sera, la Segreteria del PSD, in una riunione che si annuncia piuttosto calda.
Nessuna dichiarazione ufficiale dalla Segreteria Democristiana, nonostante la presenza, a quella cena, di dirigenti di spicco, come il vice segretario, il vice capogruppo e membri di direzione. Da via delle Scalette ci si limita a far notare che questa non è l’ora delle politiche sotto banco, ma dell’impegno per le riforme. In un momento dove la coesione è fondamentale per affrontare gli appuntamenti importanti, non servono incontri trasversali che fanno parte della vecchia politica. Anche in casa democristiana la questione sarà sicuramente affrontata, e anche qui, il clima sembra destinato a surriscaldarsi.
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