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Il punto di vista del Governo, esposto in una conferenza stampa dai Segretari di Stato alle Finanze e all’Industria, sulla questione giochi

29 mar 2007
Il Palazzo Pubblico
Il Palazzo Pubblico
Macina e Masi, rispondono all’opposizione, carte alla mano, con l’intenzione di smontare le principali accuse rivolte. Una serie di documenti dai quali emerge, secondo i due segretari di stato, che: non è vero che la Cogetech è partecipata da altre società che producono macchinette; non è vero che Francesco Gatti – membro dell’ente di stato dei Giochi – è collegabile in qualche maniera alla Cogetech; non è vero che l’amministratore di Cogetech Fabio Schiavolin ha attualmente un ruolo in assointrattenimento. Rivolgendosi a chi dall’opposizione ha sollevato le principali accuse e osservazioni sulla società scelta come partner dello stato e della camera di commercio nella conduzione della sala di Rovereta, il segretario di stato all’Industria Tito Masi ha dichiarato “pensano di fare degli scoop e invece fanno dei flop. La cogetech – ha aggiunto – ha otto concessioni da parte dei monopoli di stato Italiani e questo è già di per se una credenziale.”. Per il segretario di stato alle Finanze Stefano Macina “ I documenti prodotti per sostenere le accuse sono datati, alcuni addirittura 1999. Ora le cose stanno in maniera completamente diversa. E comunque – ha sottolineato - li consegnino pure all’ente di stato dei giochi che dovrà esperire tutti i controlli del caso”. Perche’ –è stato chiesto ai segretari di stato– non inserire allora un comma specifico per il dibattito in Consiglio? Masi, si è dichiarato pronto alla sfida pubblica in qualsiasi momento ma, ha precisato “sarebbe tempo perso”. Come dire: inutile confrontarsi con chi non ci vuol sentire. “Se n’è già parlato tanto in Consiglio – ha aggiunto Macina – e non solo nelle comunicazioni. Quando poi avrebbero potuto prendere la parola dall’opposizione, come nel comma di ratifica dei decreti sul gioco, l’hanno fatto solo in tre”. Queste polemiche per gli esponenti di Governo, mirano solo a creare un polverone e a fare dello scandalismo sul nulla, dando all’esterno un’immagine pessima del paese e minando quindi la credibilità dell’intero sistema di fronte ai potenziali investitori e agli interlocutori. “Ciononostante – hanno sottolineato i due segretari di stato – il dialogo con l’Italia prosegue. Anche oggi era a Roma una nostra delegazione per la trattativa sugli accordi bilaterali in via di definizione”.

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