Sul fronte raccolta differenziata San Marino recupera solo il 19% sul totale. Le soluzioni da mettere in campo saranno definite subito dopo la firma, in settembre con la provincia di Forlì, dell’ accordo per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Ma è soprattutto di nuova legge sull’efficienza energetica che si parla al tavolo convocato dalle due segreterie.
Definisce obblighi e incentivazioni. Lo studio compiuto in questi mesi da Università, Etamax e Tecnici Aass, si muove sia nel risparmio energetico che in quello idrico, con l’obbligo di installazione nei nuovi edifici di riduttori di flussi dell’ acqua, incentivando il recupero delle acque grigie. “E’ un progetto aperto alle osservazioni dei soggetti interessati”, aggiunge Masi, primo strumento concreto di attuazione del Piano Energetico. Una norma riguarda la certificazione energetica degli edifici, interviene sui nuovi e quelli ristrutturati in modo ampio. Tra gli obblighi previsti e che saranno certificati da apposite figure professionali, quello di produrre da fonti rinnovabili almeno il 30% dell’ energia necessaria ad una struttura. A scelta invece con quale sistema. Cosa che porterà un aggravio di circa il 6% sui costi di costruzione, quantificato poi in un 3% in più per gli acquirenti. Per contro per contro si avrà una migliore qualità della vita e risparmio. Una seconda norma prevede le incentivazioni per l’ uso delle energie rinnovabili. Analizzando il territorio, l’unica alternativa è rappresentata dal Sole, cioè impianti fotovoltaici, più costosi rispetto ad altre tipologie, ma applicabili a San Marino, da subito. Obiettivo raggiungere il 4 per cento di produzione entro il 2011. In che modo? Incentivando privati e piccole imprese. Lo stato interviene nell’ acquisto degli impianti agendo sulla monofase, inoltre garantendo l’acquisto con tariffa agevolata dei kw prodotti in più dai pannelli solari del privato che deciderà di ridistribuirli all’ azienda. Cioè pagando più del dovuto l’energia che arriverà dai singoli utenti. Tariffa da fissare attraverso decreto delegato. Secondo uno studio, in 10 anni sarà possibile ammortizzare i costi dell’impianto fotovoltaico, che ha una vita media di 25 anni. Oltre i 20 kw prodotti, lo Stato riconoscerà solo Cooperative energetiche. Prevista inoltre una autorità in materia per i controlli sui grandi consumatori.
Definisce obblighi e incentivazioni. Lo studio compiuto in questi mesi da Università, Etamax e Tecnici Aass, si muove sia nel risparmio energetico che in quello idrico, con l’obbligo di installazione nei nuovi edifici di riduttori di flussi dell’ acqua, incentivando il recupero delle acque grigie. “E’ un progetto aperto alle osservazioni dei soggetti interessati”, aggiunge Masi, primo strumento concreto di attuazione del Piano Energetico. Una norma riguarda la certificazione energetica degli edifici, interviene sui nuovi e quelli ristrutturati in modo ampio. Tra gli obblighi previsti e che saranno certificati da apposite figure professionali, quello di produrre da fonti rinnovabili almeno il 30% dell’ energia necessaria ad una struttura. A scelta invece con quale sistema. Cosa che porterà un aggravio di circa il 6% sui costi di costruzione, quantificato poi in un 3% in più per gli acquirenti. Per contro per contro si avrà una migliore qualità della vita e risparmio. Una seconda norma prevede le incentivazioni per l’ uso delle energie rinnovabili. Analizzando il territorio, l’unica alternativa è rappresentata dal Sole, cioè impianti fotovoltaici, più costosi rispetto ad altre tipologie, ma applicabili a San Marino, da subito. Obiettivo raggiungere il 4 per cento di produzione entro il 2011. In che modo? Incentivando privati e piccole imprese. Lo stato interviene nell’ acquisto degli impianti agendo sulla monofase, inoltre garantendo l’acquisto con tariffa agevolata dei kw prodotti in più dai pannelli solari del privato che deciderà di ridistribuirli all’ azienda. Cioè pagando più del dovuto l’energia che arriverà dai singoli utenti. Tariffa da fissare attraverso decreto delegato. Secondo uno studio, in 10 anni sarà possibile ammortizzare i costi dell’impianto fotovoltaico, che ha una vita media di 25 anni. Oltre i 20 kw prodotti, lo Stato riconoscerà solo Cooperative energetiche. Prevista inoltre una autorità in materia per i controlli sui grandi consumatori.
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