150 firme raccolte nella prima uscita pubblica. I comitati che promuovono i due referendum per l’abrogazione del secondo pilastro pensionistico e della legge sul lavoro sono più che soddisfatti. Servono circa 500 sottoscrizioni per poter presentare i quesiti referendari all’esame del Collegio dei Garanti e i comitati hanno in calendario altri 4 appuntamenti, il prossimo al Centro Ssociale di Dogana il 30 marzo. Si chiede di eliminare due leggi definite “pericolose e sbagliate”. Quella di riforma del mercato del lavoro, secondo i promotori del referendum, 'crea una situazione confusa e senza regole permette all’impresa di scaricare grossa parte del suo rischio sul lavoratore sotto forma di precarietà non pagata e impedisce a molti e per molto tempo di avere una occupazione stabile'. La legge sul secondo pilastro invece, sottolineano i referendari, 'obbliga i cittadini a versare fino all’8,33% della retribuzione in un fondo a gestione privata, senza reali garanzie da parte dello Stato. Questo fondo – affermano - potrebbe capitalizzare, nell’arco di 20 anni, più del bilancio pubblico e attraverso la contrattazione collettiva potrebbe mettere a rischio gli aumenti retributivi futuri'.
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