Nel confronto più politico, quello sull'Europa, l'Aula trova l'unanimità con l'ordine del giorno sottoscritto da tutti i gruppi consiliari. Accolte le richieste di condivisione, anche del “materiale di sintesi relativo ai punti fondamentali dell'accordo e all'individuazione delle principali linee rosse”, avanzate nel dibattito dai consiglieri di minoranza, e quelle di anticipare l'eventuale 'parafatura' dell'accordo con un confronto in Aula.
Dall'altra parte l'ordine del giorno riconosce e valorizza il lavoro compiuto dal governo e dal Segretario per gli Affari Esteri nel corso del negoziato. Soddisfatte tutte forze di opposizione perchè, scrivono, “il contenuto dell'ordine del giorno prevede quanto abbiamo sempre sostenuto, ovvero che, prima di arrivare a qualsiasi definizione della trattativa, le principali linee di indirizzo debbano essere concordate con tutte le forze politiche, le associazioni di categoria e quelle sindacali, per ricercare il maggiore coinvolgimento possibile”. Non poteva rimanere un governo né tanto meno un uomo solo a disporne, puntualizza la nota.
Sentiamo il Segretario agli Esteri Nicola Renzi