200 firme raccolte a sostegno della lista che vedrà una 40ina di nomi e volti. Nella sede di Repubblica Futura c'è entusiasmo, parlano i nuovi amici di avventura, a partire da Area Democratica, a pochi giorni dall'annuncio di un ritorno con RF come indipendenti: “Dalla chiusura dell'esperienza di Adesso.sm – dice Fabrizio Francioni - questo dialogo è rimasto sempre attivo e possiamo dire che è stato anche proficuo, tanto da giungere in questo momento alla compilazione di un programma con una forte intesa su tutti i punti che lo comprendono: dalla sanità, al lavoro, la tutela ambientale”.
“Fiducia nel partito, condivisione di principi e proposte” – spiega Luca Ercolani, che scende in campo in uno spirito di servizio e di “impegno civile”. “Impegno in politica – aggiunge Matteo Casali – nel desiderio di condividere esperienze e competenze, ma anche spinto dalla mancanza di risultati nella scorsa legislatura” e cita il Prg, per cui già annuncia: “Ripartiremo dal piano dell'architetto Boeri”.
Forte dell'esperienza da Capitano di Castello, Roberto Ercolani motiva il suo mettersi in gioco: “Tanta rabbia da parte della gente; tanta delusione, naturalmente anche da parte mia – dice Ercolani - per il fatto che non si è ascoltati, per il fatto che non c'è un'organizzazione per il futuro. Non si sta guardando a dove arrivare, ma si sta guardando al proprio bisogno, che è quello della poltrona. Forse è il momento di cambiare e per questo serve che tutte le persone abbiano lo stesso ideale, che è quello della comunità”.
In Assemblea approvato il programma elettorale. Otto punti: economia e conti pubblici; istruzione, cultura e sport; territorio; ambiente e transizione energetica; politica estera e relazioni internazionali; sanità; welfare, politiche sociali e abitative; riforme istituzionali. Con un cambio di metodo: “Abbiamo bisogno di riportare al centro la programmazione e il coordinamento – dice Andrea Zafferani - quindi non agire con azioni estemporanee ed evitare l'approccio, che c'è stato in questa legislatura, per cui ogni Segretario aveva la sua riserva indiana e non voleva che nessuno penetrasse all'interno di questa. Questo ha portato un moltiplicarsi della spesa, ad una ricerca più del selfie che dall'efficacia dell'azione e all'assenza di un coordinamento politico, che il Paese ha pagato”.
E sulle alleanze del post voto ferma la strategia: “dialogo aperto – dice Sara Conti - ma la convergenza dovrà essere sui temi e sulle priorità”. “Sono temi cui crediamo e che non abbiamo buttato lì per fare degli slogan. Sulla volontà reale di attuare un cambiamento nelle azioni del Paese – le fa eco Zafferani – misureremo le nostre scelte”.
Nel video, le interviste a Fabrizio Francioni, Roberto Ercolani, Andrea Zafferani