Rete lo definisce un blitz del Segretario agli Interni Gian Nicola Berti che introduce dinamiche distorsive sul voto estero col rischio che alle elezioni politiche del 9 giugno “qualche elettore – afferma il Segretario del Movimento Emanuele Santi – possa non essere veramente un cittadino sammarinese”. In sostanza il Segretario Berti, durante l'ultima riunione della commissione elettorale del 20 maggio, ha proposto di autorizzare i membri del Corpo Consolare al rilascio - ai residenti all'estero sprovvisti di uno dei documenti di identità sammarinese - di un documento alternativo di riconoscimento, così da potergli garantire l'esercizio del diritto di voto. Altra possibilità ventilata in subordine da Berti, la reintroduzione del cosiddetto 'lasciapassare' e cioè un documento analogo a quello utile al rimpatrio per chi perde o subisce il furto del passaporto mentre si trova all'estero.
La Dirigente dell'Ufficio di Stato Civile Marialaura Marinozzi, con una nota inviata ai membri della Commissione Elettorale e ai direttori del Dipartimento Esteri e del Dipartimento Affari Politici, ha evidenziato una serie di criticità emergenti dalle proposte del Segretario agli Interni, poiché comporterebbero - a suo avviso – rischi sulla sicurezza dell'identificazione ed imporrebbero il coinvolgimento di funzionari del Dipartimento Esteri per assistere i diplomatici nelle verifiche ed anche per assistere i membri dei seggi, di fronte a certe casistiche.
La Dirigente dello Stato Civile conclude la missiva affermando di non aver nulla da eccepire sulle proposte di Berti a condizione che il Dipartimento Esteri si renda disponibile ad assumersi la responsabilità di seguire i consoli in questa loro nuova attività. “Siamo contrari alle proposte di Berti – dichiara Gian Luigi Macina – perché nella legge elettorale, voluta dal Consiglio Grande e Generale, è stabilito in maniera inequivocabile quali sono i documenti di identità validi. Le elezioni sono un momento molto particolare ed occorre avere le certezze massime che chi esercita il diritto di voto, possa farlo. Se c'è un problema da affrontare sicuramente va affrontato in altre sedi e non in questo modalità, visto che esistono canali istituzionali come il Consiglio, le commissioni, l'ufficio di presidenza. Infine – conclude Macina – c'è da dire che San Marino è seguito nella sua fase elettorale dall'Osce e di tutte queste cose, nell'incontro di 10 giorni fa, nessuno ha detto nulla”. Rete dunque preannuncia battaglia e pensa al coinvolgendo di altre forze politiche.
Anche il Psd si dice contrario alla proposta del Segretario agli Interni "Non prevista da alcuna norma". Per questo ha incaricato i Segretari Pedini Amati e Belluzzi di portare in Congresso di stato la contrarietà del Partito dei Socialisti e Democratici. Intanto, sulle proposte di Berti, anche Domani Motus Liberi fa sapere di avere notevoli perplessità.