Il termine ultimo è stato rispettato, la Commissione per la riforma elettorale doveva concludere i suoi lavori entro il 17 febbraio, e così è stato. La relazione finale sarà ora presentata ai Capitani Reggenti, forse già martedì. All’ultima riunione, tra alcuni pareri contrastanti, è stato deciso di non approfondire l’argomento forse più importante, rappresentato dal voto estero. Lo stesso presidente della Commissione, Clelio Galassi, ammette che avrebbe preferito affrontarlo, così com’era stato richiesto anche dai rappresentanti della Consulta dei residenti all’estero, ma che alla fine si è deciso di trasferire la materia alla sede di confronto. Una decisione che non è piaciuta ad Alleanza Popolare, che ha presentato un ordine del giorno per chiedere una proroga di altri 3 mesi e continuare così i lavori in Commissione. Ma alla proposta hanno aderito solo la stessa Ap, Rifondazione Comunista e, a titolo personale, il consigliere dei Democratici Francesca Michelotti. “E’ emersa chiara la volontà della maggioranza di affossare i lavori della Commissione – afferma Tito Masi – A nostro avviso non ha senso trasferire tutto da un organo istituzionale, voluto dal Consiglio Grande e Generale, ad un organismo politico, per di più coordinato da un gruppo che noi riteniamo illegittimo”.
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