Le opposizioni partono dal Greco per arrivare alle inchieste giudiziarie che hanno coinvolto Dc e Upr. E, quasi lo avesse previsto, il segretario del partito democratico cristiano presenta all'Aula le risposte che gli sono arrivate dalle Procure di Forlì, Napoli e Novara. Marco Gatti non è iscritto nel registro degli indagati. Questo dopo che il segretario socialista Simone Celli aveva presentato un ordine del giorno - sottoscritto per ora da 2 consiglieri socialisti e da 2 dell’Upr - che partendo proprio dalle indicazioni del Greco, il gruppo di Stati contro la corruzione, invita a riscrivere le regole del gioco perchè, sottolinea, il recupero di credibilità della classe politica passa attraverso un atteggiamento rigoroso da adottare su questi delicatissimi temi. Ma è Rete a riassumere la recente cronaca giudiziaria con Elena Tonnini che ironizza sulla solidarietà espressa dalla dc al suo Presidente Poggiali, torna a chiedere le dimissioni dei rappresentanti dell'Upr coinvolti nel “conto Mazzini” anche dal Consiglio e invita a fare altrettanto il segretario della dc il cui nome, puntualizza, è collegato all’evasione di milioni di euro. Di qui la replica di Gatti e la lettura delle risposte arrivate dalle Procure. Sono stato attaccato in modo fortissimo, ricorda il segretario della dc, perché si volevano cambiare le sorti del congresso. Si fa una politica basata sugli scandali e non su fatti accertati. Se qualcuno chiede le dimissioni per un semplice avviso di garanzia, replica a Rete, dà un potere enorme alla magistratura. Cittadinanza Attiva presenta un ordine del giorno per la sospensione cautelare in caso di rinvio a giudizio, il capogruppo del psd anticipa la disponibilità al confronto sulle regole di comportamento a tutela dei partiti e delle istituzioni nel caso un membro del Consiglio riceva un avviso di garanzia e raccoglie la condivisione di Andrea Zafferani di Civico 10 che anticipa un dibattito specifico su come le istituzioni devono porsi di fronte alla questione morale. Siamo alla prima seduta consiliare fuori dalla black list e sta cominciando il processo alla democrazia cristiana per distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica dai temi importanti. Così Gian Nicola Berti, di Noi Sammarinesi. La vicenda Gatti è stata orchestrata, afferma, da esponenti politici che hanno dato alla stampa notizie false. Datemi qualche mese, aggiunge, e l’autorità giudiziaria stabilirà le responsabilità che – sottolinea – sono penali. Sulla vicenda Poggiali, aggiunge, i fatti privati non sono attribuibili a un partito. Si alzano i toni del confronto e il capogruppo socialista anticipa che non firmerà più nessuna commissione di inchiesta. Per far fuori i governi, afferma Paride Andreoli, io uso la politica e non i mezzucci che questa maggioranza ha utilizzato per salire sul trono dei potenti. Sempre sul piano giudiziario Ivan Foschi torna sul caso Berti per attaccare il vertice dell’Iss. L’intervento risolutivo, ricorda il consigliere di Sinistra Unita, è arrivato dalla magistratura. Non è questa la responsabilità che ci attendiamo dal direttore generale dell’Iss. A congrua retribuzione devono corrispondere adeguate responsabilità. Pare, aggiunge, che il problema sia stato minimizzato per lungo tempo e che il medico sia stato ripetutamente trasferito senza tenere in debito conto segnalazioni già arrivate all’istituto. Intanto Rete, Civico 10 e Sinistra Unita chiedono una commissione d’inchiesta per accertare le responsabilità politiche legate a tutta la vicenda Cassa di Risparmio.
Sonia Tura
Sonia Tura
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