E’ una politica fluida, in movimento, quella che consegna il secondo dibattito alla Festa dell’Amicizia. Protagonisti gli esponenti di 9 forze politiche, impegnati a confrontarsi sui nuovi scenari, quelli che deriveranno dalla legge elettorale appena adottata. I due poli di cui tanto si discute sono in via di definizione. Il Centro Destra, o meglio il polo dei moderati, come preferiscono definirsi, è in formazione. Il percorso di aggregazione fra DC, Popolari, Noi Sammarinesi e Alleanza Nazionale è avviato, e assume sempre più la connotazione di una coalizione. Per il Centro Sinistra si parte, dichiara Giuseppe Morganti, dalla attuale maggioranza. Maurizio Rattini e Monica Bollini invitano invece il Partito dei Socialisti e dei Democratici a far sapere cosa intende fare. Gli esponenti del Nuovo Partito Socialista e dei Sammarinesi per la Libertà confermano la loro collocazione naturale a sinistra e si dichiarano disposti al confronto imperniato però su radici culturali comuni e in un quadro omogeneo. Caratteristica questa – hanno dichiarato – che non vedono nell’attuale maggioranza. “Non credo – afferma Monica Bollini – che questa sia una coalizione. Non vedo una adeguata affinità”. Scettico anche Rattini “Non ho ancora capito bene – dichiara - se questa maggioranza sia una coalizione, francamente non mi pare”.
Fernando Bindi ammette il corteggiamento democristiano ma ricorda le ostilità che hanno segnato il passato e si dimostra piuttosto freddo “Difficile – sostiene – cedere alle lusinghe dopo il trattamento ricevuto per anni”. Non si riconoscono nelle collocazioni canoniche di centro destra o centro sinistra Angela Venturini e Maria Luisa Berti. Rivendicano invece le rispettive identità Roberto Tamagnini e Vittorio Pellandra. L’esponente di Sinistra Unita rifiuta l’idea di un magma indefinito della politica e ribadisce l’appartenenza “siamo – dichiara – nella sinistra che porta avanti le politiche per i lavoratori, gli aspetti sociali e tutto quello che ci contraddistingue”. Il rappresentante di Alleanza Nazionale ricorda la discesa in campo in nome di una destra democratica e moderata e quella visione ante litteram del bipolarismo “siamo contenti – dichiara – di vedere che oggi tutti si riconoscono in questa impostazione. Segno – aggiunge – che avevamo visto bene”.
Questa sera nuovo confronto, sui temi dello sviluppo economico e delle politiche sociali. Domani la relazione conclusiva del Segretario democristiano, Pasquale Valentini.
Fernando Bindi ammette il corteggiamento democristiano ma ricorda le ostilità che hanno segnato il passato e si dimostra piuttosto freddo “Difficile – sostiene – cedere alle lusinghe dopo il trattamento ricevuto per anni”. Non si riconoscono nelle collocazioni canoniche di centro destra o centro sinistra Angela Venturini e Maria Luisa Berti. Rivendicano invece le rispettive identità Roberto Tamagnini e Vittorio Pellandra. L’esponente di Sinistra Unita rifiuta l’idea di un magma indefinito della politica e ribadisce l’appartenenza “siamo – dichiara – nella sinistra che porta avanti le politiche per i lavoratori, gli aspetti sociali e tutto quello che ci contraddistingue”. Il rappresentante di Alleanza Nazionale ricorda la discesa in campo in nome di una destra democratica e moderata e quella visione ante litteram del bipolarismo “siamo contenti – dichiara – di vedere che oggi tutti si riconoscono in questa impostazione. Segno – aggiunge – che avevamo visto bene”.
Questa sera nuovo confronto, sui temi dello sviluppo economico e delle politiche sociali. Domani la relazione conclusiva del Segretario democristiano, Pasquale Valentini.
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