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Sindacato Reggenza Mancini- Zafferani: i Garanti rigettano il ricorso

Rimarcato il difficile contesto storico, caratterizzato da tensioni politiche e contrapposizioni all'interno della magistratura

di Monica Fabbri
26 mar 2021
Grazia Zafferani e Alessandro Mancini
Grazia Zafferani e Alessandro Mancini

A due mesi dall'Udienza per il Sindacato nei confronti degli ex Capitani Reggenti Alessandro Mancini e Grazia Zafferani, il Collegio Garante rigetta il ricorso presentato dai 35 firmatari. Mancini e Zafferani erano accusati di aver violato, durante il semestre, leggi costituzionali e qualificate riguardanti la suprema magistratura. Ben 17 i rilievi contestati. “La disamina delle numerose contestazioni sollevate – scrivono i Garanti – non può prescindere dal contesto in cui i decorsi Capitani Reggenti hanno dovuto operare”. L'azione di sindacato è stata infatti promossa in un semestre particolarmente tormentato, non solo “perché fomentato dall'esplosione della pandemia, ma anche perché caratterizzato da un confronto politico con un livello di tensione elevatissimo, ulteriormente deflagrato – si legge - per la concomitante contrapposizione all'interno della magistratura”.




Una profonda divisione che risulta in tutta la sua evidenza – fa notare il Collegio Garante – dal contenuto dei verbali del Consiglio Giudiziario Ordinario e Plenario, che ha messo in luce la fragilità della disciplina dell'ordinamento giudiziario e degli organi di suo governo. È nel litigioso contesto di una piccola democrazia che la Reggenza si è quindi trovata ad operare, chiamata a garantire l'equilibrio della dialettica democratica in un clima di costante conflittualità, affrontando situazioni del tutto inedite. I Garanti non ravvisano estremi di responsabilità istituzionale per violazione di norme di legge. “A fronte di un quadro normativo complesso – si legge nella sentenza – i decorsi Capitani Reggenti hanno operato un'interpretazione coerente e logica e correttamente esercitato le proprie prerogative”. Il Collegio ritiene infine insussistenti i presupposti per la “denuncia temeraria”, come eccepito invece dalla Difesa, che nell'azione di sindacato vedeva gli estremi della calunnia. Respinta, quindi, la domanda di trasmissione degli Atti al tribunale.



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