Tenere i piedi per terra, non fare il passo piu' lungo della gamba, puntare sui settori tradizionali, diversificare e quindi non mettersi mai nelle mani di grossi potentati economici perchè potrebbero diventare il padrone del paese. Questi i concetti ribaditi dal capogruppo Dc Gabriele Gatti, che sul futuro dell'economia sammarinese si dichiara fiducioso, ottimista. 'Però - ha precisato - dobbiamo mettere da parte le divisioni di partito e pensare al paese, perchè siamo tutti sammarinesi. Occorre andare ad una normalizzazione del sistema. Con l'Italia - ha sottolineato il capogruppo Dc - bisogna innazitutto far applicare l'accordo del 2002 contro le doppie imposizioni. Ed è stato un bene non firmare l'accordo di cooperazione, perchè così com'era stato redatto non portava niente di buono per la nostra Repubblica, appariva anzi una sorta di ritorsione e introduceva l'automatismo del controllo delle informazioni bancarie'. Gatti ha ribadito anche il suo no all'ingresso in Europa: 'Meglio - ha sottolineato - aggiornare, migliorare l'accordo di unione doganale e cooperazione'.
Per il segretario generale degli industriali, Carlo Giorgi, l'economia sammarinese sta andando un pò meglio, ma serve una ripartenza. 'Con l'instabilità - ha dichiarato - abbiamo perso tante occasioni e una maggioranza politica limitata fa un pò paura'. In relazione alle ultime controversie fiscali italo-sammarinesi, Giorgi ha detto che chi fa impresa si sente minacciato: 'Sono state colpite le nostre aziende piu' importanti. L'intesa che si stava definendo con l'Italia era penalizzante e l'Anis lo sosteneva da tempo' - ha aggiunto il segretario degli industriali, secondo il quale è invece possibile concludere accordi con Roma di reciproco vantaggio. Giorgi ha suggerito l'istituzione di un organismo tecnico di collegamento tra il mondo dell'economia e dell'impresa e il Governo, per favorire il dialogo sulle decisioni importanti di politica economica. Per Antonio Carattoni del Psd gli interessi del paese non possono essere solo quelli dell'impresa: 'Il ruolo dei microstati, come San Marino, è cambiato nel contesto internazionale negli ultimi 20 anni. Se le cose attorno a noi cambiano - ha detto - noi non possiamo stare fermi anche perchè i cosiddetti capisaldi del passato si stanno sfarinando'. Francesco Mussoni del Pdcs ha puntato il dito contro l'incidenza, troppa alta, della spesa corrente nel bilancio dello stato 'e questo mentre il martedì pomeriggio - ha dichiarato - non risponde nessuno al telefono negli uffici pubblici. Fernando Bindi di Ap, sul tema dell'europa, ha osservato che a suo avviso, a questo punto, non entrerà più alcun stato'. 'Per valutare come San Marino possa rapportarsi all'Ue, positiva - per Bindi - la proposta della Consulta comprendente forze politiche, economiche e culturali'. In tema di legge elettorale l'esponente di Ap ha espresso la convinzione che i tempi siano maturi per un sistema bipolare, sia pure tarato sulla realtà sammarinese. Per Rosa Zafferani del Pdcs 'il problema della governabilità del paese, non può essere ricondotto unicamente alla riforma della legge elettorale'. Anche la Zafferani ha ribadito la giustezza della scelta di non firmare l'accordo di cooperazione con l'Italia perchè troppo penalizzante per il nostro paese.
Per il segretario generale degli industriali, Carlo Giorgi, l'economia sammarinese sta andando un pò meglio, ma serve una ripartenza. 'Con l'instabilità - ha dichiarato - abbiamo perso tante occasioni e una maggioranza politica limitata fa un pò paura'. In relazione alle ultime controversie fiscali italo-sammarinesi, Giorgi ha detto che chi fa impresa si sente minacciato: 'Sono state colpite le nostre aziende piu' importanti. L'intesa che si stava definendo con l'Italia era penalizzante e l'Anis lo sosteneva da tempo' - ha aggiunto il segretario degli industriali, secondo il quale è invece possibile concludere accordi con Roma di reciproco vantaggio. Giorgi ha suggerito l'istituzione di un organismo tecnico di collegamento tra il mondo dell'economia e dell'impresa e il Governo, per favorire il dialogo sulle decisioni importanti di politica economica. Per Antonio Carattoni del Psd gli interessi del paese non possono essere solo quelli dell'impresa: 'Il ruolo dei microstati, come San Marino, è cambiato nel contesto internazionale negli ultimi 20 anni. Se le cose attorno a noi cambiano - ha detto - noi non possiamo stare fermi anche perchè i cosiddetti capisaldi del passato si stanno sfarinando'. Francesco Mussoni del Pdcs ha puntato il dito contro l'incidenza, troppa alta, della spesa corrente nel bilancio dello stato 'e questo mentre il martedì pomeriggio - ha dichiarato - non risponde nessuno al telefono negli uffici pubblici. Fernando Bindi di Ap, sul tema dell'europa, ha osservato che a suo avviso, a questo punto, non entrerà più alcun stato'. 'Per valutare come San Marino possa rapportarsi all'Ue, positiva - per Bindi - la proposta della Consulta comprendente forze politiche, economiche e culturali'. In tema di legge elettorale l'esponente di Ap ha espresso la convinzione che i tempi siano maturi per un sistema bipolare, sia pure tarato sulla realtà sammarinese. Per Rosa Zafferani del Pdcs 'il problema della governabilità del paese, non può essere ricondotto unicamente alla riforma della legge elettorale'. Anche la Zafferani ha ribadito la giustezza della scelta di non firmare l'accordo di cooperazione con l'Italia perchè troppo penalizzante per il nostro paese.
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