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Terremoto in casa DC: sottoscritto un documento da 14 esponenti

15 mar 2007
PDCS
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Il terremoto annunciato in casa DC alla fine è arrivato. La scossa decisiva è il documento politico, sottoscritto da ben 14 autorevoli esponenti democristiani, con il quale si invoca la nascita di una costituente, che porti a nuove forme e nuovi percorsi politici.
Questa DC, insomma, non gli piace e ne chiedono a gran voce una nuova, pensano ad un nuovo progetto politico.
E’ un atto che pesa come un macigno e scuote prepotentemente la già tormentata fase post congressuale democristiana facendo apparire come un ricordo lontano la tanto sospirata unità. Dei 14 firmatari ben 12 sono consiglieri e fra loro figura anche il capo gruppo. Si aggiungono un membro di direzione e il segretario del movimento giovanile. Sono i tre quarti della rappresentanza del Partito Democratico Cristiano Sammarinese in Consiglio Grande e Generale, la stragrande maggioranza, e contestano apertamente e senza mezzi termini, ciò che è accaduto nel primo consiglio centrale dopo il congresso, quando si è proceduto alle nomine degli organismi interni.
“Hanno prevalso – si legge – vecchie logiche da parte di chi, non curandosi dell’unità del partito ha operato solo preoccupandosi di un interesse spicciolo e particolare, a scapito delle volontà emerse dagli oltre 400 delegati”.
Una condanna severa che dimostra una divergenza che, almeno dall’esterno, sembrerebbe ormai insanabile. A poco sono valse le dimissioni di Gabriele Gatti dalla direzione, "rassegnate – aveva spiegato – proprio per favorire l’unità", così come i tentativi del segretario, Pasquale Valentini, di ricucire lo strappo.
Il solco appare ormai segnato. "Ci adopereremo – spiegano i firmatari del documento – per rafforzare il grande patrimonio ideale, storico e culturale che fa riferimento e caratterizza la nobile tradizione del popolarismo democratico cristiano, alla luce dei grandi ed epocali cambiamenti che caratterizzeranno la nostra società e le relazioni internazionali".
Il comunicato prosegue ricordando le nuove regole democratiche che scaturiranno dalla futura legge elettorale, che spingeranno ad identificare nuove forme e i nuovi percorsi nel rapporto con i cittadini.
Di qui la convinzione che si debba aprire una Costituente, un percorso per gettare le fondamenta di un nuovo soggetto politico, un'aggregazione che, partendo dal cattolicesimo democratico e liberale – spiegano – si apra con vigore ad una viva collaborazione con le istanze riformatrici presenti nel nostro paese.
"Il Congresso – dichiarano i 14 firmatari – aveva posto le basi per un rilancio della DC che nonostante il ridimensionamento elettorale e le tensioni interne, ha saputo riallacciare utili rapporti con tutte le forze di opposizione, ponendo le basi di una importante piattaforma politica in vista di una alternanza credibile ad un governo che viene definito debole nei numeri e inadeguato nella proposta e nella coesione".
Ma le logiche affermate al primo consiglio centrale hanno, di fatto, vanificato tutto. Di qui la decisione di dare vita ad una costituente facendo appello a tutti i democratici cristiani che condividano il progetto.
Questi i nomi dei 14 firmatari: Federico Bartoletti, Ernesto Benedettini, Jerome Cellarosi, Marco Conti, Loris Francini, Gian Marco Marcucci, Pier Marino Menicucci, Oscar Mina, Claudio Muccioli, Francesco Mussoni, Claudio Podeschi, Nicola Selva, Gian Franco Terenzi e Giovanni Francesco Ugolini.

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