E’ soprattutto l’appello di un gruppo di genitori alle prese con i problemi economici dovuti alla crisi, ma anche la traduzione di un sentire comune, già ampiamente manifestato dalle categorie sociali del Paese. Gli aumenti, fissati da delibera congressuale, che dall’inizio della scuola hanno interessato la refezione negli asili e alle elementari suonano come una vera e propria stangata per le tasche delle famiglie. Il contributo richiesto per i pasti giornalieri dei bambini è stato portato a 4 euro per entrambi gli ordini di scuola – si legge nell’istanza – mentre prima era di 2 euro e 65 per le scuole dell’infanzia e 2 euro e 30 per le elementari. Il mancato aggiornamento di queste quote al costo della vita sin dal 2003 – scrivono i firmatari – non può giustificare un tale incremento! A ciò si aggiungono, per dovere di cronaca, anche i ritocchi al rialzo delle rette degli asili nido. Il rischio – sottolinea l’istanza – è di creare “nuovi poveri” fra i ceti meno abbienti. Anche il sindacato aveva lanciato l’allarme in proposito, facendo notare che, a fronte di tali rincari, una famiglia con due bambini in età scolare si sarebbe ritrovata a sborsare in media circa 1.000 euro in più all’anno. I cittadini, pertanto, chiedono al Governo di rivedere le tariffe recentemente maggiorate, portandole ad una quota non superiore ai 3 euro giornalieri e magari di prevedere agevolazioni per le famiglie monoreddito, con più figli a carico.
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