La maggioranza ha approvato, dopo un lungo dibattito, la legge per l’esercizio dell’attività libero professionale dei dipendenti facenti parte del Corpo Sanitario medico e non medico ISS. Su questo argomento abbiamo partecipato attivamente al dibattito, molto articolato e vivace, esprimendo numerose perplessità sulla portata del progetto di legge e su come s’introduce la possibilità per il personale medico e personale non medico dipendente ISS di svolgere attività libero professionale. Viviamo una fase delicata per le finanze pubbliche. Il Governo annuncia che i cittadini dovranno versare contributi economici per la sanità e ragiona sulla possibilità di ridurre stipendi e servizi. In questo contesto l’ISS si lancia nell’attività di imprenditore nel ricco business della sanità, offrendo servizi a pagamenti esercitati da propri dipendenti, erogati dalle proprie strutture tecniche. In tutto questo si codificano numerosi elementi di perplessità negli articoli della legge che - a nostro giudizio - provocheranno distorsioni nel sistema sanitario, intaccheranno il welfare state, istituiranno disparità fra dipendenti pubblici. Parte del personale ISS si potrà' lanciare in attività di tipo imprenditoriale senza rischio, visto che continuerà a percepire uno stipendio, differentemente dagli altri dipendenti pubblici. Oltre a ciò le criticità insite nell’applicazione di tale legge potrebbero riversarsi sugli assistiti ISS “trascurati” in favore di clienti paganti. La vicenda dei veterinari, la mancanza d’indicazioni precise sui servizi, i tariffari e le possibilità di deroghe al limite orario settimanale del personale sanitario adibito all’attività libero professionale sono alcuni punti critici nella legge ci hanno indotto a esprimere un voto contrario alla legge. Dalle dichiarazioni di alcuni di consiglieri di maggioranza poi si percepisce lo slancio per iniziare una lenta privatizzazione di molti servizi oggi gestiti dall’Amministrazione pubblica.
Lascia perplessi che ciò accada nei settori strategici, come la sanità o l’istruzione, copiando male modelli organizzativi dalla vicina Italia. Vigileremo sull’applicazione di questa legge, nata male e caricata di aspettative che noi riteniamo mai potrà soddisfare.
Lascia perplessi che ciò accada nei settori strategici, come la sanità o l’istruzione, copiando male modelli organizzativi dalla vicina Italia. Vigileremo sull’applicazione di questa legge, nata male e caricata di aspettative che noi riteniamo mai potrà soddisfare.
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