Il tempo sta per scadere: tra otto giorni le forze politiche dovranno presentare all'ufficio elettorale le liste dei candidati, dichiarare l'appartenenza ad una coalizione e depositare il programma di Governo. Dc e AR, come noto, si presenteranno insieme all'appuntamento con le urne con il nome “Democrazia e Libertà”. RF correrà da sola con una lista che vede, come candidati indipendenti, esponenti di Area Democratica. Corsa in solitaria pure per Rete e, al momento, sembra essere la scelta anche di Domani Motus Liberi.
Ora si attende che Libera rompa gli indugi sulla coalizione con il Psd. Dopo una serie di incontri e riflessioni, questa sera il partito di Ciacci riunirà il direttivo per tirare le somme. Una scelta non facile, considerando le diverse posizioni. Da una parte, infatti, c'è chi non vuole gettare alle ortiche il progetto progressista/riformista, puntando anche sul fatto che – all'indomani del voto – la coalizione Libera/Psd possa rappresentare un interlocutore in chiave di Governo. D'altro canto, in Libera, c'è anche chi non ha ancora digerito gli atteggiamenti dell'alleato, giudicandone la condotta non lineare, facendone quindi una questione di coerenza e affidabilità. Alla fine “come sempre Libera sarà compatta nella decisione” – assicura il segretario - “e comunque vada – aggiunge - lavoreremo per un'area riformista sganciata da qualsiasi tipo di condizionamento esterno”. Per Matteo Ciacci “il Paese ha bisogno di ridare il primato alla politica, non agli interessi di parte”.
Come più volte ribadito pone al primo posto la questione morale. Dunque, questa sera, Libera dovrebbe sciogliere le riserve. Probabile che prevalga un ragionamento più politico che sentimenti di pancia, nel nome di quella che è stata definita dagli stessi protagonisti l'unica novità di questa tornata elettorale.
“Siamo convinti che Libera farà la scelta giusta visto che parliamo lo stesso linguaggio e abbiamo lo stesso approccio ai problemi” afferma Erik Casali del Ps, che con Libera condividerà la lista. “La porta è aperta – continua - ma la coalizione va fatta con chi ci crede davvero e non cambia idea. Anche perché dopo le elezioni, nel caso ci trovassimo a governare insieme, sarà fondamentale andare d'accordo per portare a casa i risultati”.