In assemblea i passaggi dell’agenda parlamentare con il gradimento votato per il nuovo direttore di Banca Centrale, Mario Giannini, che riceve 32 i voti a favore, 9 contrari e 11 astenuti. Avviata anche la procedura per la il reclutamento di un nuovo commissario della legge. Dovrà sostituire il dimissionario Vittorio Ceccarini. Sarà il maceratese Manlio Marsili, il primo nella precedente graduatoria. Sarà interpellato nei prossimi giorni per verificare la sua disponibilità. Poi la nomina del membro supplente nel Collegio Garante per la Costituzionalità delle norme, per la prima volta sarà un cittadino sammarinese, Giovanni Nicolini che ottiene 44 voti su 46. La sua candidatura è stata avanzata dalle forze di opposizione, su proposta dei Democratici di Centro.
Ma la questione politica più forte è quella che ha visto un vero e proprio vertice di maggioranza, tenuto nella pausa dei lavori. Presenti consiglieri e membri di governo. Si è discusso delle difficoltà del rapporto con l’Italia e del cosiddetto caso Gatti. Massimo riserbo sui contenuti della riunione, dove tutti confermano la fedeltà al patto per San Marino, ma qualche mal di pancia c’è e si manifesta apertamente. I problemi ci sono, inutile nasconderli, divergono le strategie per la loro soluzione. C’è chi pone subito la questione del rimpasto di governo chi invece vuole vederci più chiaro. Nel rapporto con Roma si mostrano evidenti criticità e secondo le voci di questi giorni sarebbero state ulteriormente evidenziate. Né lettere segrete, né espliciti inviti di Tremonti, come afferma la Segreteria agli Esteri, ma la percezione è quella di una fiducia indebolita, di un clima sfilacciato. Lunedì, nella capitale, si riunirà la commissione mista e l’appuntamento è di quelli nodali, un confronto serio dal quale si ritiene possano dipendere le sorti future delle relazioni. In agenda ci sarebbero le questioni che attengono alla finanza, l’economia, le scelte di banca centrale. Il Segretario agli Esteri non ha nascosto la percezione di un clima difficile. Si impongono scelte decise e in tempi brevi. Per ora si è preso tempo, se ne riparlerà martedì, dopo aver valutato l’esito del colloquio al tavolo della commissione mista.
Sergio Barducci
Ma la questione politica più forte è quella che ha visto un vero e proprio vertice di maggioranza, tenuto nella pausa dei lavori. Presenti consiglieri e membri di governo. Si è discusso delle difficoltà del rapporto con l’Italia e del cosiddetto caso Gatti. Massimo riserbo sui contenuti della riunione, dove tutti confermano la fedeltà al patto per San Marino, ma qualche mal di pancia c’è e si manifesta apertamente. I problemi ci sono, inutile nasconderli, divergono le strategie per la loro soluzione. C’è chi pone subito la questione del rimpasto di governo chi invece vuole vederci più chiaro. Nel rapporto con Roma si mostrano evidenti criticità e secondo le voci di questi giorni sarebbero state ulteriormente evidenziate. Né lettere segrete, né espliciti inviti di Tremonti, come afferma la Segreteria agli Esteri, ma la percezione è quella di una fiducia indebolita, di un clima sfilacciato. Lunedì, nella capitale, si riunirà la commissione mista e l’appuntamento è di quelli nodali, un confronto serio dal quale si ritiene possano dipendere le sorti future delle relazioni. In agenda ci sarebbero le questioni che attengono alla finanza, l’economia, le scelte di banca centrale. Il Segretario agli Esteri non ha nascosto la percezione di un clima difficile. Si impongono scelte decise e in tempi brevi. Per ora si è preso tempo, se ne riparlerà martedì, dopo aver valutato l’esito del colloquio al tavolo della commissione mista.
Sergio Barducci
Riproduzione riservata ©