Il Consiglio Grande e Generale ha ratificato il decreto ristori emanato lo scorso 4 marzo. Dopo le modifiche apportate nella seduta di ieri, approvati in mattinata altri emendamenti proposti dal Governo. Le domande di accesso ai benefici dovranno essere presentate dagli operatori economici entro il 30 aprile alla Segreteria Finanze. I ristori in denaro non potranno essere pignorati dall'esattoria e verranno accreditati direttamente sul conto corrente. Estesa al 2021 la sospensione della quota capitale delle rate per i mutui accesi da imprese e famiglie in crisi di liquidità, per effetto della pandemia.
Chi riceve ristori sulla base di dichiarazioni non veritiere dovrà restituire la somma, maggiorata di una sanzione pecuniaria del 10% e rischia anche conseguenze penali. I controlli saranno a cura dell'Ufficio Tributario. Prorogate gran parte delle scadenze amministrative, compresa la presentazione dei bilanci e la dichiarazione dei redditi. Respinto l'ordine del giorno presentato da Repubblica Futura e Libera per impegnare il Governo a definire apposite misure di ristoro anche per le famiglie. Il Segretario di Stato Massimo Andrea Ugolini ha precisato tuttavia che c'è la volontà di potenziare gli interventi già previsti dal Fondo Straordinario di Solidarietà.