Animi accesi, ripetuti colpi di scena, in mattinata; e questo in occasione della trattazione di un comma divenuto ormai estremamente sensibile per la Maggioranza: quello relativo a “permute ed assegnazioni”. Già in una seduta passata, infatti, RETE aveva detto “no” all'alienazione di terreni ad aziende in espansione, ponendo l'accento piuttosto sulla formula della concessione d'uso. In questo caso, all'attenzione dell'Aula, vi era la vendita di una porzione di area pubblica alla ASA San Marino. Terreno privo di utilità per lo Stato, ha precisato il Segretario Canti, e venduto ad un prezzo maggiorato in ragione di un abuso. Inizialmente il copione era parso il medesimo della volta precedente: con la ferma opposizione del Movimento, che – pur ribadendo di essere favorevole ai progetti di sviluppo industriale – aveva ribadito la propria contrarietà ad un depauperamento del patrimonio territoriale pubblico. OK alla cessione, invece – come previsto –, da parte degli altri gruppi Maggioranza; così come da RF, che ha tuttavia osservato come fra le forze governative vi sia un “problema serio su un tema decisivo” come le politiche industriali.
A sparigliare le carte la posizione di Libera: decisiva, vista la situazione, per l'ottenimento della maggioranza dei 2/3, prevista per queste votazioni. Gli esponenti del Partito, pur dichiarandosi “tendenzialmente favorevoli” alla pratica, hanno voluto vincolare il proprio assenso all'approvazione di un ordine del giorno. Nel quale si chiede di destinare il 60% delle somme - derivanti dalle vendite di terreni pubblici ad uso produttivo -, all'acquisto di beni immobili strategici per le politiche ambientali. La parte rimanente, invece, ad interventi di sostegno alla ricerca. Non si tratta di un “ricatto politico”, è stato detto. Ma la situazione si è scaldata. Il Segretario al Territorio ha ricordato di essere impegnato su queste tematiche, ma – ha sottolineato - occorre prima una modifica alla procedura amministrativa. Libera ha dal canto suo insistito sulla necessità di votare subito l'ordine del giorno. A tentare una mediazione il capogruppo DC Mussoni, che – dopo aver sottolineato come lo stesso odg fosse già stato bocciato in Commissione - ha proposto di sospendere i lavori per trovare una soluzione condivisa.
Il Segretario Canti ha infine ritirato le pratiche poste in votazione – vi era anche la vendita di un terreno ad Alutitan -, per ripresentarle in una sessione successiva, permettendo così le integrazioni del caso. Ma l'irritazione è parsa evidente. Mi auguro – ha concluso – che si possa dare una risposta concreta alle imprese. Concordia, invece, in occasione della II lettura del progetto di legge, presentato dalla Segreteria Sanità, sulla tutela delle persone con disabilità sensoriali e la rimozione delle barriere comunicative. Veloce l'esame, conclusosi con una approvazione all'unanimità. Si tratta di un testo nato a seguito dell'approvazione dell'Istanza d'Arengo per il riconoscimento della lingua dei segni italiana; e ampliato con la fissazione di principi validi per tutte le persone con disabilità sensoriali, nel rispetto delle pari opportunità. Il modello è quello tracciato dall'OMS. Interventi che interessano gli uffici PA, la scuola, le campagna informative e così via. Con il pdl, è stato detto, si prosegue nell'attuazione del percorso iniziato con la Legge quadro per l'assistenza, l'inclusione sociale e i diritti delle persone con disabilità.