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Aborto: scontro in aula in vista del referendum

In seduta serale prosegue la ratifica degli ultimi decreti Covid

di Luca Salvatori
15 giu 2021
Aborto: scontro in aula in vista del referendum

Proseguirà in seduta serale la ratifica degli ultimi decreti Covid emessi tra il 30 aprile e l'8 giugno, inerenti il progressivo allentamento delle misure di restrizione ma anche il certificato digitale che in futuro servirà per potersi muovere all'estero, oltre l'Italia, senza dover eseguire – come avviene attualmente – un tampone, che accerti la negatività. Avallando le disposizioni dei decreti Covid il capogruppo di Libera Eva Guidi ha invitato a non abbassare la guardia – nonostante l'attuale situazione favorevole - per evitare il rischio di vanificare i risultati raggiunti. Ha inoltre esortato a mantenere aperta la campagna vaccinale rivolgendosi a chi ancora non ha voluto vaccinarsi. Il capogruppo di RF Nicola Renzi, pur dichiarandosi convintamente pro-vax, ha dichiarato che a suo avviso, il diritto alla salute non può superare la libertà personale. No, dunque, a discriminazioni per i non vaccinati, come sull'obbligo della mascherina. Sbagliata, secondo Renzi, l'impostazione metodologica e contenutistica del Governo. Da parte del capogruppo di Rete Matteo Zeppa, condivisione per gli orientamenti espressi da Eva Guidi e forti critiche invece per quelli di Renzi accusato anche di aver utilizzato espressioni improprie come “dittatura sanitaria”.



Prima della ratifica dei decreti Covid l'aula ha impegnato tutta la mattinata e parte del primo pomeriggio nel comma comunicazioni. Il dibattito si è scaldato in particolare sull'aborto, in vista della consultazione referendaria per la depenalizzazione, promossa dall'Unione Donne Sammarinese. Aida Maria Adele Selva, del Pdcs, ha ribadito la sua posizione contraria affermando che con l'aborto si sopprime una vita umana e la depenalizzazione, di fatto, equivale alla legalizzazione di un omicidio. Marica Montemaggi, di Libera, ha replicato invitando a non usare un linguaggio violento su un tema così delicato, anche perché offensivo nei confronti delle 3.000 persone che hanno firmato per il referendum. Sono seguiti altri interventi a sostegno del referendum da parte di alcuni consiglieri di Libera e Rete mentre Gaetano Troina di Domani Motus Liberi ha evidenziato come si parli molto di diritto di autodeterminazione della donna, ma non altrettanto dei diritti dei padri e dei nascituri. Se sull'aborto si sono registrate posizioni trasversali così non è stato su altri fronti, come la Sanità, Cassa di Risparmio e il trasferimento a Murata della prima elementare di Città. Su questi ultimi due temi RF ha presentato appositi ordini del giorno e più in generale gli orientamenti di maggioranza e opposizione restano stabilmente e profondamente contrastanti.




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