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CGG: ripresa in mattinata la maratona sull'assestamento di bilancio

19 lug 2023
CGG: ripresa in mattinata la maratona sull'assestamento di bilancio

Solo 29 presenti alla prima chiama delle 9.30. Constatata l'assenza del numero legale la Reggenza ha aggiornato la seduta. Al secondo appello 48 i presenti; a quel punto è stato dunque possibile riprendere il dibattito sulla Variazione di Bilancio, in attesa si passi all'analisi e alla votazione dei singoli punti dell'articolato. Primo a prendere la parola il Segretario di Stato Lonfernini; perplesso riguardo ad alcuni precedenti interventi di carattere politico. A suo avviso non vi è stata la forza di costruire un'altra visione di economia con caratteristiche di autosufficienza. Ha sottolineato dunque come per mantenere gli attuali standard in termini di redditi, pensioni, fiscalità, servizi e tutele, siano necessari non solo interventi corretti da un punto di vista contabile, ma anche “qualcosa di innovativo”. E questo elemento di innovazione – ha rimarcato – è rappresentato dalla parte sulle residenze fiscali non domiciliate. Strumento – a suo avviso – capace di attrarre investimenti in modo legale ed avere effetti benefici per il settore dell'accoglienza. Sulla stessa linea Matteo Rossi, NPR, che ha risposto alle perplessità delle Opposizioni rimarcando come il Paese non sia più la “San Marino da bere” degli anni '90 e Duemila; rilevando al contrario un allineamento agli standard internazionali. Ha posto poi l'accento sulle misure di carattere sociale, come in materia di asili nido aziendali. Giuseppe Maria Morganti, Libera, è tornato sull'annuncio del Segretario Gatti in merito all'avanzo di due milioni di euro, contestandolo alla radice e tornando a sottolineare l'impatto delle spese in conto capitale. Solo una parte, ha rimarcato, sono investimenti da ammortizzare. Ha parlato dell'impatto degli NPL. Richiamate le valutazioni di FMI e Fitch, parlando di situazione debitoria in deterioramento, come il saldo di bilancio. “I dati non sono così miracolosi come vengono descritti”. Stigmatizzato, da un punto di vista politico, il ricorso alla decretazione; e non è mancato un invito a Motus a far sentire maggiormente il proprio peso in Maggioranza. Tranchant sul tema più dibattuto: le residenze fiscali non domiciliate. A suo avviso il DES, in sostanza. Meglio fare il casinò, allora; ha dichiarato. Sollecitato un focus sull'economia vera, e non su quella dell'”elusione”. Emanuele Santi, RETE, è tornato sulla delusione del Segretario Gatti per le valutazioni di Fitch. Non mi aspettavo nulla di diverso, ha sottolineato; pur evidenziando dati economici incoraggianti. A suo avviso infatti queste agenzie di rating sarebbero in mano ai grandi speculatori della finanza, che trarrebbero giovamento dai declassamenti. Al contempo non abbiamo fatto i compiti a casa, ha osservato; soffermandosi su NPL e diversificazione del debito. Quanto ai dati dell'Assestamento ha sottolineato come le spese in conto capitale siano in realtà costi, non investimenti; alla fine – ha detto - il risultato fa –70 milioni di euro. Non è colpa del Segretario Gatti, è un'eredità annosa. Ha parlato poi di mancanza di coraggio: non vi è traccia di riforma IGR e tagli alla spesa, ha osservato. Quanto al tema delle residenze ha rimarcato come il Paese non abbia bisogno di “operazioni opache”. “Sarà un bilancio del baratto”, ha aggiunto; stoccate allora a Motus, e anche ad esponenti di Libera. Ha detto di vedere una “corsa ad abbracciare mamma DC”. Mirko Dolcini, DML, ha prontamente replicato, soffermandosi proprio sugli articoli delle residenze fiscali non domiciliate. “Non è più il DES”, che avevamo criticato aspramente. Non è più un distretto, non vi è più la società di gestione: che dava la possibilità a qualcuno di gestire le imprese in territorio. Non vi è più un vestito cucito addosso a qualcuno. E' solo un tipo di permesso di soggiorno; peraltro meno impattante delle residenze atipiche. Tutte le rimostranze di Motus sono state accolte. Il differenziale fiscale non è il male, non è un reato. Ha detto poi di aver apprezzato l'onestà intellettuale del consigliere di Libera Bevitori. Katia Savoretti, RF, è tornata sulle valutazioni di Fitch; giudizi che seppure non soddisfino le aspettative devono fare riflettere – ha osservato -; riguardando criticità che persistono nel Paese. In questi 4 anni non abbiamo visto grandi riforme e progetti importanti di sviluppo. Ha parlato di lacune “evidenti”; e di un DES “uscito dalla porta” e “rientrato dalla finestra”. Francesco Mussoni, PDCS, ha ricordato come l'Assestamento sia un documento tecnico; dove peraltro si registra un miglioramento delle entrate ed una diminuzione delle uscite. Sulle residenze fiscali non domiciliate ritiene fisiologiche riflessioni; ma non concorda con chi ha parlato di cambio di impostazione per il Paese. Non cambiamo alcun modello: la trasparenza non è messa assolutamente in discussione. Questo strumento – ha rimarcato - non porta ad alcun tipo di distorsione fiscale. Riconosciuto dall'altra parte un uso abnorme della decretazione; problematica da affrontare in modo organico ed approfondito, ha detto. Quanto a Fitch ha parlato di un giudizio che conferma sostanzialmente quello degli anni passati; costo della macchina pubblica eccessivo, fragilità del sistema bancario e delle finanze pubbliche. Non è un documento contro l'azione di Governo, ma deve indurre la classe politica ad agire con coraggio. Mussoni è tornato anche sulla necessità di ristrutturare la macchina pubblica rendendola più efficiente ed al passo con i tempi. Infine aperture a Libera e RETE sugli emendamenti; invitando al contempo a non “fare melina”.

Terminati gli interventi si è passati alla replica del Segretario di Stato Gatti. Fitch non ha mai parlato bene di San Marino in questa legislatura: il primo report ci aveva declassato, in occasione della pandemia. Ha anche rimarcato come in precedenza fosse stata confermata la tripla B- quando la situazione era ben peggiore rispetto ad oggi. Passando ai dati dell'Assestamento ha ricordato come nel 2020 vi fosse “liquidità 0”; oggi invece una liquidità media di 100 milioni. Ha poi ribadito la necessità di focalizzarsi sul conto economico annuale fra entrate ed uscite; che fotografa una leggera diminuzione del debito. Lascio fuori il conto capitale perché fa perdere l'orientamento. In questa legislatura non abbiamo toccato un centesimo a nessuno; ricordati anche i dati sull'occupazione. Rivendicata inoltre la legittimità dell'intervento riguardante le residenze fiscali non domiciliate; ricordando come a suo avviso non diano adito a contenzioso fra Stati. Espressa la volontà di trovare una quadra riguardo ad alcune proposte di emendamento. Matteo Ciacci, Libera, sottolineando la questione dei numeri per la Maggioranza ha auspicato proprio aperture sulle proposte delle Opposizioni rifuggendo alla logica del “muro contro muro”. Sulle residenze ha sollecitato un ragionamento complessivo, concertato anche con UE e Italia. Da Iro Belluzzi la richiesta di modalità ordinate nell'affrontare il documento. Parole molto severe, poi, per le aperture espresse dai banchi della DC riguardo a consiglieri di altre formazioni. Giovanni Zonzini è tornato sulla questione delle spese in conto capitale sottolineando come non sia corretto ignorarle.





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